Estate
Raccolta
L’estate è la stagione in cui avviene la raccolta del pistacchio, la quale si effettua a partire dal mese di agosto agli inizi di settembre. Proprio da agosto, il frutto subisce una serie di trasformazioni che terminano con la maturazione; durante tale processo l’epicarpo (strato esterno della parete del frutto) cambia colore. Il fenomeno noto come invaiatura, avviene esclusivamente su frutti pieni ed è indice dell’avanzamento della maturazione. Con il raggiungimento della maturazione fisiologica, si forma un setto di abscissione tra frutto e peduncolo che rende particolarmente facile il distacco del frutto, anche scuotendo leggermente l’albero. L’epoca di maturazione è legata non solo alla cultivar (nelle cultivar precoci tra la fine di agosto e la fine di settembre e nelle cultivar tardive dalla metà di settembre alla fine di novembre) ma anche alla posizione del frutto sulla pianta ed agli andamenti climatici di primavera ed estate.











La raccolta avviene nel momento di completa maturazione del frutto, quando la presenza di frutti aperti è massima ed hanno un contenuto di grassi e percentuale di umidità che varia tra il 20% e il 50%. Anticiparla fa aumentare la percentuale di frutti non ancora aperti e ridurre il peso dei semi. Oltrepassarla invece, fa aumentare considerevolmente il numero di frutti danneggiati da insetti, attaccati da funghi o macchiati nel mallo. I frutti giunti a maturità dovrebbero idealmente essere raccolti in periodi asciutti, poiché un’elevata umidità ambientale aumenta i rischi di attacchi fungini. La durata della raccolta varia da cultivar a cultivar, e va dalle due alle quattro settimane. In Iran, Siria, Afghanistan e Sicilia la raccolta è manuale, mentre negli USA, Spagna e Australia è meccanizzata.
Ogni due anni (quelli dispari) si raccolgono oltre 30 mila quintali di pistacchi che rappresentano appena l’1% della produzione mondiale ma per Bronte, è l’elemento economico più significativo sia per la superficie a coltura interessata che per il rilevante valore della produzione. Anche a causa dell’ambiente impervio e scosceso nel quale è coltivata la pianta, del pericolo di dispersione del frutto fra le “sciarelle” dei “lochi”, la raccolta comporta un notevole impiego di costosa manodopera.
È ancora fatta in modo totalmente manuale direttamente dagli alberi facendo cadere i frutti dentro un contenitore portato a spalla o scuotendo i rami per raccogliere i frutti che cadono su teli stesi ai piedi delle piante o, in alcuni casi, anche con l’uso di un ombrello capovolto. Un gioco veloce di mani pazienti e macchiate dall’abbondante resina dei rami, una festa e una fatica tanto attese, alle quali con diversi compiti partecipa tutta la famiglia, donne, nonni e bambini compresi.
Septoria pistaciae
È una specie di fungo ascomicete della famiglia delle Mycosphaerellaceae che causa la septoriosi delle piante di pistacchio. La septoria attacca la lama fogliare e si presenta come una macchia distintamente marrone e potrebbe comportare la presenza di centinaia di punti per foglia. Nel tempo, le foglie diventano marroni e cadono e se l’infezione fungina è grave, l’intero baldacchino di un albero può essere danneggiato. La malattia è dannosa sia direttamente che indirettamente: nel primo caso la maculatura fogliare e la defogliazione portano a una minore produzione di sostanze nutritive con conseguente ridotta produzione dei frutti e diminuzione della loro qualità. Il danno indiretto si evidenzia nelle annate successive con una imperfetta lignificazione dei rami e il conseguente indebolimento della pianta. Appare spesso in primavera e può ripresentarsi per tutta l’estate, mentre è meno comune in autunno e in inverno in quanto il clima è meno favorevole alla sporulazione.